APPROFONDIMENTI DI DIRITTO
INDICE DEGLI ARGOMENTI
1. Evoluzione del
pensiero politico fino allo Stato di Diritto
2. Analisi delle
principali Costituzioni
3. Le origini e i caratteri
della Costituzione Repubblicana
4. I diritti di libertà
5. I diritti della personalità
6. I rapporti etico-sociali
3.LE ORIGINI E I CARATTERI DELLA COSTITUZIONE
REPUBBLICANA
INDICE
1. Lo stato liberale e
lo statuto albertino
2. Evoluzione dalla monarchia
costituzionale al sistema parlamentare
3. La Costituzione repubblicana
Parte prima: LO STATO LIBERALE E LO
STATUTO ALBERTINO
Lo Statuto Albertino fu la prima Costituzione dello Stato
italiano. Fu promulgata nel 1848 al Regno di Piemonte e Sardegna:
essa viene poi estesa a tutta l'Italia con la proclamazione
del Regno d'Italia nel 1861. Analizziamo le caratteristiche
e le tappe di questa Costituzione: - caratteri di riforma
della monarchia assoluta: questo documento non rappresentò
una rivoluzione ma solo una riforma della monarchia assoluta
in senso liberale; la sua importanza deriva non tanto dai
suoi contenuti, quanto dall'evoluzione che rese possibile.
- espressione della sovranità del Re (patto difensivo insurrezione
socialista): era una carta costituzionale concessa dal sovrano
ai suoi sudditi e quindi era molto diversa dalla costituzione
americana e francese approvate da apposite assemblee elette
dai cittadini. Mentre queste ultime erano espressione della
sovranità del popolo, questa era espressione della sovranità
del Re. Dal punto di vista della realtà politica, il Re fu
indotto a concedere lo Statuto dalla paura dei moti insurrezionali
in nome del socialismo (è di quell'anno il Manifesto dei comunisti
di Marx ed Engels) ; la grande paura di uno sconvolgimento
sociale, praticamente costrinse il Re a stabilire un patto
con la Borghesia contro il proletariato, per evitare gravi
cambiamenti. - instaurazione della monarchia costituzionale
(o rappresentativa):nasce la camera dei deputati che rappresenta
la borghesia che in questo modo detiene il potere legislativo
insieme al Re che afferma il principio monarchico e al senato
che afferma il principio aristocratico, mentre la camera afferma
il principio democratico. Il Re è capo dell'esecutivo e sottoposto
alla legge. Si instaura così un regime dualista frutto di
un compromesso fra l'assolutismo ed il liberismo; in concreto
il potere è esercitato dal Re e dalle camere, mentre il popolo
è escluso dalle scelte politiche. - concessione alla borghesia
di: diritto di libertà, diritto di proprietà ed elezione della
camera formata dai rappresentanti della borghesia stessa:
queste sono le due grandi concessioni che il Re fece alla
borghesia. - si forma così uno Stato che si ispira alla Dichiarazione
dei diritti dell'uomo (vedi pag.6); - contiene dei diritti
inviolabili che però possono essere limitati per legge: la
garanzia dei diritti non valeva a favore di tutti, ma solo
della classe dominante che disponeva del potere legislativo.
I diritti garantiti a tutti avrebbero potuto agevolare la
sovversione sociale e l'instaurazione della democrazia o del
socialismo, e per questo potevano essere limitati. - fra i
diritti inviolabili spicca la proprietà privata: su di essa
si sviluppò il sistema economico dello Stato Liberale (liberismo)
basato sull'impresa privata e sulla libertà di concorrenza.
Quindi il diritto di proprietà, che all'epoca della Rivoluzione
francese era la condizione della libertà e dell'uguaglianza
di tutti, nello Stato ottocentesco diventò lo strumento di
potere dei capitalisti. - concezione del lavoro come merce
(naturalmente ciò provoca la spaccatura nelle classi sociali);
in un sistema di questo tipo il compito dello Stato è di garantire
la libertà del mercato attraverso la repressione delle agitazioni
dei lavoratori; - Il compito dello Stato liberale era di preservare
le condizioni della libera concorrenza (evitando ad es. il
formarsi di monopoli) e di reprimere le agitazioni dei lavoratori
che tentavano di sottrarsi allo sfruttamento capitalista (Stato-gendarme).
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