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                   1. Evoluzione del pensiero politico fino allo Stato di Diritto 
                  INDICE DEI CAPITOLI 
                  1.1. forme di stato 
                    e forme di governo 
                    1.2. evoluzione 
                    del pensiero politico 
                    1.3. nascita dello stato 
                    di diritto 
                    1.4. nascita della norma 
                    giuridica 
                    1.5. forme dello stato 
                    di diritto 
                  1.5. FORME DELLO STATO DI DIRITTO 
                    Nei regimi liberali del 1800: Stato legale che ha le seguenti 
                    caratteristiche: · potere legislativo in mano al Parlamento: 
                    il potere statale è legittimato in quanto gestito da un organo 
                    di derivazione elettorale, nasce il principio rappresentativo 
                    inteso non più come rappresentanza davanti al potere ma come 
                    esigenza che lo stesso potere sia rappresentativo. Questo 
                    principio alimenta una nuova cultura politica ed apre il varco 
                    per l'entrata futura nello Stato dei gruppi sociali che verranno 
                    acquistando via via maturità politica e organizzazione. · 
                    diritti dei singoli · separazione dei poteri: le forme di 
                    governo dello stato liberale sono tutte parlamentari ma con 
                    equilibri largamente diversi nei rapporti tra il Parlamento 
                    e il potere esecutivo. Con vicende che variano da paese a 
                    paese, la linea generale di tendenza è quella che vede una 
                    prima fase di monarchia costituzionale seguita da una fase 
                    di supremazia del parlamento detta di governo parlamentare 
                    vero e proprio. La fase della monarchia costituzionale è quella 
                    in cui il governo risponde al monarca prima ancora che al 
                    Parlamento che a sua volta può essere sciolto dal Re; tale 
                    forma di governo si dice dualista, con potere politico equamente 
                    ripartito fra Re e Parlamento. Nella seconda fase la forma 
                    di governo risulta monista a beneficio del Parlamento: è prevista 
                    l'autorizzazione del Parlamento a tutti gli atti dell'esecutivo 
                    e l'organo legislativo e l'unico verso cui il governo ha responsabilità 
                    politica. - principio di legalità: lo Stato non si basa più 
                    sulla volontà del sovrano, ma sulla supremazia della legge. 
                    Nei regimi democratici del 1900: Stato Democratico che presenta 
                    le seguenti caratteristiche: - è considerato un completamento 
                    dello Stato Legale - vige il principio di costituzionalità 
                    - possibilità per gruppi politici diversi di competere liberamente 
                    tra loro per il governo dello Stato - garantito rispetto delle 
                    minoranze Analizziamo in modo più approfondito il principio 
                    di legalità : esso esprime una garanzia di libertà. Esistono 
                    a questo proposito due teorie: - contrattualistica di Rousseau 
                    - giusnaturalistica di Hobbes e Locke L'applicazione del principio 
                    di legalità si vede meglio nel diritto penale, ad esempio, 
                    Cesare Beccaria nella sua opera: "Dei delitti e delle pene", 
                    descrive le funzioni della pena (la prevenzione e ammenda), 
                    il criterio di proporzionalità ed il vincolo del giudice alla 
                    legge. Il diritto penale del 1800-1900 vede l'affermarsi di 
                    due scuole principali: - scuola classica: imputabilità (il 
                    soggetto, per essere reo, deve aver commesso il fatto essendo 
                    capace di intendere e di volere), retribuzione (ho sbagliato 
                    e quindi pago). Tale scuola è evidente nel codice Zanardelli 
                    del 1889. - scuola positiva: rappresentata da Lombroso che 
                    concentra la sua attenzione sulla prevenzione e sui danni 
                    derivanti dalla pericolosità sociale del reo. Il diritto penale 
                    del 1930 (codice Rocco da cui deriva l'attuale nostro codice) 
                    vede l'affermarsi dei seguenti principi: -imputabilità, cioè 
                    coscienza e volontà dell'atto da parte di chi lo compie; - 
                    misure di sicurezza (es. gli arresti domiciliari); - pericolosità 
                    sociale - retribuzione = pena = castigo; - sia la pena che 
                    le misure di sicurezza possono essere irrogate esclusivamente 
                    se esiste una legge che le prevede: E' quindi evidente l'applicazione 
                    del principio di legalità che vede il giudice sottoposto alla 
                    legge. Costituzione Repubblicana del 1948, art.25: nessuno 
                    può essere punito se non in forza di una legge esistente prima 
                    del fatto commesso, tale principio è confermato anche nell'art.1 
                    e nell'art.199 del codice penale. Nota: il principio del "favor 
                    rei " e "favor libertatis" si applicano a meno che la sentenza 
                    non sia già passata in cassazione, cioè sia incontrovertibile. 
                    Principi che nascono come effetto del principio di legalità: 
                    - riserva di legge; - irretroattività (art.25 Cost.) - tassatività 
                    (numero chiuso delle fattispecie penali); - responsabilità 
                    penale personale (eliminata quasi del tutto la responsabilità 
                    oggettiva come la culpa in vigilando che invece tuttora permane); 
                    - pena intesa come rieducazione; - materialità del reato (art.25 
                    Cost.): il reato deve avere degli elementi materiali valutabili 
                    oggettivamente; cioè deve essere una azione o una omissione. 
                   
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